CALABRIA

Presentata a Palazzo Campanella l’edizione 2025 del “DEAfest”. Cannizzaro: «Un modello per la rigenerazione dei borghi»

Musica, cultura, promozione scientifica e coesione territoriale. Il DeaFest 2025 si presenta con un programma ricco e ambizioso: dieci appuntamenti dal 24 luglio al 1° novembre tra concerti, dibattiti, sagre e tavole rotonde, nei borghi della Vallata del Gallico e Catona

 

Un cartellone che si allarga geograficamente e rafforza la sinergia tra i Comuni di Calanna (capofila), Laganadi, Sant’Alessio in Aspromonte, Santo Stefano in Aspromonte, San Roberto e Fiumara. Alla conferenza stampa, nella sala “Giuditta Levato” del Consiglio regionale della Calabria, erano presenti i sindaci coinvolti, il rettore della Mediterranea Giuseppe Zimbalatti e l’onorevole Francesco Cannizzaro, promotore dell’emendamento alla Legge di Bilancio che ha contribuito al cofinanziamento del festival. Il sostegno della Regione Calabria e del Ministero della Cultura conferma il valore di un progetto che mira non solo all’animazione estiva, ma alla rigenerazione delle aree interne.

«Il DeaFest – ha detto Cannizzaro – si allarga alle due vallate che si incontrano a monte e a valle, unendo borghi straordinari in un programma non solo spettacolare ma anche culturale e scientifico. Abbiamo investito quattro milioni di euro per infrastrutture nei Comuni coinvolti, con l’obiettivo di renderli più attrattivi e contrastare lo spopolamento. Le aree interne sono il cuore pulsante dei nostri territori. Questo festival è una buona prassi che fa bene all’intera regione».

Una visione condivisa anche dai sindaci, che hanno sottolineato l’importanza di «fare massa critica» per promuovere i piccoli centri attraverso eventi che valorizzano le identità locali e stimolano economie virtuose. «Da anni cerchiamo di lavorare insieme – ha dichiarato Domenico Romeo, sindaco di Calanna – e oggi possiamo dire che questa sinergia è diventata una realtà concreta, anche grazie a investimenti come la Gallico-Gambarie e gli interventi annunciati per la sicurezza e la viabilità».

Decisivo anche il contributo dell’Università degli Studi Mediterranea, coinvolta per il secondo anno consecutivo. «Il DeaFest – ha ricordato il rettore Zimbalatti – è nato proprio da un laboratorio universitario con il professor Mollicone e i Comuni della vallata del Gallico. Per anni è stato un laboratorio scientifico e culturale di riferimento, una best practice per l’intera regione. Tornare a lavorare insieme su questi temi significa recuperare anche il valore tecnico-scientifico di iniziative che non sono solo folclore ma ricerca, studio, conoscenza condivisa».

Il nuovo sottotitolo del festival, “delle Tradizioni nelle Vallate”, sancisce ufficialmente l’estensione del progetto a una rete più ampia di territori. Un segnale politico e culturale di rilievo, in un momento in cui le aree interne chiedono attenzione e risposte. Il DeaFest 2025, in questa direzione, si propone come modello operativo: unisce amministrazioni, atenei, associazioni e cittadini, per costruire un futuro che tenga insieme memoria, sviluppo e bellezza.

 

 

 

Fonte: ilreggino.it

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