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A Napoli si celebra la sirena Parthenope: tre giorni di eventi e ricostruzioni storiche

Tre giorni di eventi tra Ischia, Cuma, Pozzuoli e Napoli per celebrare la sirena Parthenope nell’ambito dei festeggiamenti per i 2.500 anni della città.

 

Napoli e la sirena Parthenope, un legame lungo oltre 2.500 anni. In onore del mito che ha dato il primo nome alla città, colonia greca, torna per la sesta edizione la kermesse per celebrare la storia della fondazione del capoluogo partenopeo. A organizzare l’evento, che durerà tre giorni a partire dal 20 giugno e in tre diverse location e ripercorrendo le fasi della colonizzazione, sono le associazioni Amartea e I Sedili di Napoli. A fare da palcoscenico saranno Ischia, (l’antica Pithecusa, il cui nome greco significa “isola delle scimmie”, ndr), Cuma (l’antica Kyme, “onda, in greco), Pozzuoli (l’antica Dicearchia, la città “del giusto governo”), e natualmente la stessa Napoli, all’epoca Parthenope. L’evento rientra tra le attività di Napoli Capitale Europea dello Sport 2026, ma anche nei festeggiamenti per i 2.500 anni della città.

Si parte da Casamicciola Terme, Ischia, col Magna Graecia Hellenic Fest

 

Il festival, che come detto si inserisce nel contesto delle celebrazioni per i 2.500 anni dalla fondazione di Neapolis, inizierà il 20 giugno a Casamicciola Terme, sull’isola d’Ischia, antico avamposto sul Tirreno e celebre emporio commerciale greco. Lì, con la partecipazione della Rete della Magna Grecia e della Compagnia di danza e cultura Atrapos di Atene, avrà luogo la prima edizione del Magna Graecia Hellenic Fest. Si continuerà il giorno dopo, il 21 giugno, tornando sulla terraferma, tra Napoli e Pozzuoli. Gli eventi si svolgeranno nei luoghi legati a doppio filo con la leggenda della sirena eponima.

A Napoli la Lampadaforia e la Lampadedromia Neapolitana
Nel pomeriggio e nella prima serata del 21, in città, andranno in scena la Lampadaforia e la Lampadedromia Neapolitana, entrambi trasmessi in diretta nazionale sull’emittente greca Thessaloniki Greece – Elixis Filmworks. Il primo è un corteo storico in costumi che dal centro storico ripercorre “Quanno nascette Napule” portando la statua della sirena da Megaride e Monte Echia, lungo le rampe Chiatamone e ritorno. La seconda è una parte della rievocazione della corsa con le fiaccole in onore di Parthenope, il più antico evento sportivo attestato a Neapolis che, fin dalle origini della città, si svolge tra Santa Lucia, Nazario Sauro e via Parhenope, fino alla Colonna Spezzata, dove le torce, come nell’antichità, saranno spente in mare.

A Pozzuoli laboratori, pieces teatrali e omaggio del fuoco
Nel comune puteolano, sempre nella serata del 21, l’area archeologica sarà la cornice ideale in cui rappresentare l’unione tra mondo greco e mondo romano avvenuta nei Campi Flegrei e Neapolis. Dopo laboratori di vita militare e quotidiana dell’antica Roma, andranno in scena due pieces teatrali, Medea e Odisseo, per la regia di Angelantonio Aversana e Giuseppe Verdosci. Si finirà poi con l’omaggio del fuoco delle colonie elleniche di Pithecusa, Kyme e Parthenope. Nell’occasione sarà anche conferito, a cura della cooperativa sociale Terzo Tempo, il Premio Salvatore Lopresti Edizione 2025 a chi si è distinto per la valorizzazione e la promozione della cultura classica, del teatro e del territorio.

Chiude la kermesse la Parthenope’s Torch Relay Run
A chiudere la tre giorni di eventi ci sarà, il 22 giugno, la VI edizione della Lampadedromia Neapolitana (Parthenope’s Torch Relay Run): una mezza maratona competitiva (ma di 15 chilometri) dal Tempio di Serapide a Castel dell’Ovo lungo via Napoli, Coroglio, capo di Posillipo, via Petrarca, via Orazio, Mergellina e lungomare Caracciolo. Un percorso tra mito e storia che vedrà, all’arrivo su via Partenope nei pressi della Colonna Spezzata, la premiazione degli atleti da parte della sirena Parthenope con la sua guardia oplitica.

 

 

Fonte: fanpage.it/napoli

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