Turismo a Reggio, la città che accoglie ma non trattiene: cambiare paradigma prima che sia troppo tardi
Parte lo speciale inchiesta de ilReggino.it che scandaglia opportunità, problemi ed occasioni mancate di una città che diventa sempre più meta di passaggio. Il project manager di Visit Reggio Calabria parte dalla campagna “99% of Italy” per chiedere una svolta radicale: «O costruiamo un sistema vero, o resteranno solo post nostalgici»
Ogni tanto, nel frastuono indistinto delle campagne turistiche fatte di droni, sorrisi e slogan intercambiabili, accade qualcosa di raro: qualcuno dice la verità. Senza effetti speciali, senza sceneggiature rassicuranti, senza voler vendere illusioni. È quello che ha fatto Visit Italy con la campagna “99% of Italy”, mettendo in scena un dato che conoscono tutti, ma che nessuno ha mai osato rendere protagonista di una narrazione pubblica: il 70% dei turisti si concentra sull’1% dell’Italia.
La campagna non mostra modelli in costume o finzioni pubblicitarie. Mette al centro la realtà: piazze troppo piene, viaggiatori compressi, residenti esasperati. A Roma, i cartelli alzati tra la folla dicono «Rome is full. Italy isn’t». Nessun jingle, nessuna patinatura. Solo un messaggio diretto che disinnesca decenni di cartoline stereotipate: l’Italia turistica è disfunzionale.
Ed è proprio questa verità, così nuda e diretta, a diventare nelle scorse settimane il cuore pulsante di una riflessione altrettanto sincera e necessaria: quella contenuta nella lettera aperta firmata da Christian Zuin, CEO di Protur Media e project manager di Visit Reggio Calabria, dal titolo: “99% of Italy e 100% di Calabria dimenticata”.
«Cosa ce ne facciamo noi, in Calabria, di questa lezione? » è la domanda che fa da spartiacque. Perché lo scopo della lettera non è esaltare l’idea di qualcun altro o fare like. È scoprire se questa provocazione può innescare finalmente una reazione vera in Calabria, la regione che più di tutte sembra essere rimasta fuori dalla grande mappa turistica d’Italia, nonostante la sua bellezza oggettiva, le sue coste, le sue montagne, i suoi borghi, la sua unicità culturale.
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