A Napoli si celebra la sirena Parthenope: tre giorni di eventi e ricostruzioni storiche
Tre giorni di eventi tra Ischia, Cuma, Pozzuoli e Napoli per celebrare la sirena Parthenope nell’ambito dei festeggiamenti per i 2.500 anni della città.
Napoli e la sirena Parthenope, un legame lungo oltre 2.500 anni. In onore del mito che ha dato il primo nome alla città, colonia greca, torna per la sesta edizione la kermesse per celebrare la storia della fondazione del capoluogo partenopeo. A organizzare l’evento, che durerà tre giorni a partire dal 20 giugno e in tre diverse location e ripercorrendo le fasi della colonizzazione, sono le associazioni Amartea e I Sedili di Napoli. A fare da palcoscenico saranno Ischia, (l’antica Pithecusa, il cui nome greco significa “isola delle scimmie”, ndr), Cuma (l’antica Kyme, “onda, in greco), Pozzuoli (l’antica Dicearchia, la città “del giusto governo”), e natualmente la stessa Napoli, all’epoca Parthenope. L’evento rientra tra le attività di Napoli Capitale Europea dello Sport 2026, ma anche nei festeggiamenti per i 2.500 anni della città.
2500 anni della fondazione di Napoli, svelato il logo per le celebrazioni
Alla presenza del sindaco Gaetano Manfredi, dell’assessora al turismo Teresa Armato e della direttrice artistica delle celebrazioni per i 2500 anni Laura Valente, questa mattina nella Sala Giunta di Palazzo San Giacomo è stato presentato il logo vincitore del concorso di idee dedicato ai 2500 anni della città di Napoli, realizzato da Rita Zunno.
Il Teatro Antico di Neapolis torna visitabile: aperture straordinarie e visite guidate gratuite fino a gennaio 2025
Il Teatro antico di Neapolis, anche conosciuto come Teatro romano dell’Anticaglia, torna visitabile grazie al progetto “Il Teatro tra le Mura”, che da luglio 2024 a gennaio 2025, secondo il calendario dettagliato in calce, prevederà aperture straordinarie e percorsi guidati gratuiti del sito, arricchendo ulteriormente l’offerta culturale della città.
Il progetto di scavo e valorizzazione del Teatro ha avuto inizio nel 2003, con fondi del Grande Progetto Centro storico di Napoli valorizzazione sito UNESCO – Fondo Sviluppo e Coesione Regione Campania, commissionato dal Comune di Napoli, dall’Assessorato all’urbanistica, Area Trasformazione Urbana e Politiche dell’Abitare, e curato congiuntamente dalla Soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per il Comune di Napoli e dal Comune di Napoli, e ha fatto emergere un’ampia porzione delle sostruzioni e della cavea, rendendo possibile una stima delle dimensioni e della capienza dell’intera struttura paragonabile a quella dei teatri medio-grandi della Campania, in grado di accogliere fino a 5mila spettatori.