INTERVISTA A ANGELA CUCCILLATO
La Presidente del 1o Reggimento Re parla su mgrecianews
M.G.N.: Sig.ra Presidente spiegaci del 1o Reggimento Re.
A.C.: L’associazione di Rievocazione Storica “1° Reggimento di Linea Re” è nata nel 2018, per volontà di alcuni borbonici attivisti sul nostro territorio, per onorare i nostri caduti e quei Soldati valorosi e fedeli alla Patria del Regno delle Due Sicilie, che mai sono ricordati dalle istituzioni italiane sebbene morti per difendere la loro terra. L’associazione opera per sostenere e promuovere tutte quelle iniziative culturali e storiche finalizzate al rilancio della città di Napoli e di tutto il territorio meridionale, ha come obiettivo lo sviluppo socio-culturale, la rinascita e la valorizzazione dell’identità territoriale e dei suoi valori storici. Ad oggi vanta la sua presenza in molti siti storici tra cui la Reggia di Caserta, di Capodimonte e di Portici, Castel Sant’Elmo, Acquedotto Carolino, Gaeta, San Leucio. Ha partecipato anche all’evento dello sbarco di Gioacchino Murat di Pizzo Calabro, inoltre a Bari è stata presente come picchetto d’Onore alla rievocazione del matrimonio di Francesco II e Maria Sofia Wittelsbach. Vanta, infine, partecipazioni cine-televisive come al documentario di History Channel “Le navi” ed al docu-film su “Cimarosa”.
M.G.N.: Quali sono i principali problemi che affronta il Mezzogiorno.
A.C.: Molteplici sono i problemi del nostro territorio, moltissimi conseguenziali all’unità d’Italia! Possiamo sintetizzarli così: “crescita strutturale, economica, sanitaria e sociale diametralmente opposte tra nord in crescita esponenziale e il sud stazionario se non, in molti campi, addirittura in decrescita. Non c’è equità di distribuzione fondi statali, di lavoro, di servizi ed aiuti sociali; questo per un politica scellerata rivolta a partire dal 1861 a risanare e risollevare in nord d’Italia sull’orlo di un fallimento, avvalendosi dell’aiuto politico locale, ormai corrotto con infiltrazioni camorristiche nelle istituzioni statali, dovute per accordi tra stato e camorra. A quanti respingono queste tesi, chiedo sempre come mai l’emigrazione del popolo meridionale è incominciata in maniera massiccia dopo il 1861, con la chiusura di fabbriche e scuole.
M.G.N.: Lei ed una sua collaboratrice siete le uniche donne in un’associazione di soli uomini; com’è nata questa collaborazione?
A.C.: Da oltre 10 anni seguo la nostra storia ed in particolare il periodo borbonico. Tra noi “patrioti” si evidenziò che proprio a Napoli non era ancora presente un’associazione nata proprio in onore dei nostri Soldati. Così nacque il “Primo Reggimento Re”. Essendo un associazione che rappresentava I Soldati dal 1830 al 1861 è chiaro che si ricercavano associati principalmente tra gli uomini per il ruolo di soldato… Per il mio attivismo nel mondo borbonico e soprattutto per la fiducia concessomi alla mia capacità organizzativa e di pubbliche relazioni sono stata eletta Presidente, ora al terzo mandato. Feci così entrare anche una mia amica Iolanda Scibilia, anche lei borbonica, con il compito di assistenza nelle manifestazioni: un bottone scucito, un accessorio dimenticato, una bottiglia d’acqua, imprevisti che inevitabilmente accadono quasi sempre nelle manifestazioni e che lei risolve, praticamente un jolly… Il nostro punto di forza è stata la capacità nell’assegnare I giusti incarichi alle persone qualificate nei vari ruoli. Certamente non saremmo arrivati ad essere l’associazione più filologica nelle divise se non avessimo avuto con noi Mirko Speranza, “consigliere” e studioso militare adetto alla logistica, Nicola Monacella, Vice Presidente e grande figura militare, con la sua prestanza fisica e la sua voce possente nel gridare “viva ‘o Rre!” nel suo ruolo di Primo Tenente, Claudio Conte esperto nelle manovre e discipline militari, che sotto la sua guida I nostril Soldati imparano ad eseguire le manovre con I comandi dell’epoca! Un grazie va poi a tutti i nostri associati che si immedesimano, con orgoglio, nel loro ruolo di soldati con tanto impegno ed a volte anche sacrifici rendono I nostri eventi veramente belli da guardare!
M.G.N.: Che significa per lei la Magna Graecia ed il Bisanzio?
A.C.: La Grecia rappresenta la nostra “madre” che portò sul nostro territorio civiltà, commercio arte, scienze, pensiero. A partire dagli insediamenti dei Calcidesi a Pithekuossai – l’odierna Ischia – e a Cuma, nella prima metà del secolo VIII a. C., molte altre città greche sorsero nel Sud dell’Italia: Sibari, Napoli, Messina, Selinunte, Agrigento, Gela, Megara-Iblea, Crotone, Paestum, Taranto, Metaponto, Locri, Reggio, Taormina, Catania, Siracusa e costituirono la Magna Grecia. “poleis”, ciascuna indipendente. Tutto in quelle città fu greco: la religione, la cultura, i templi, i dipinti, le statue, il modo di abitare, l’acropoli, l’agorà, il calendario, il sistema di pesi e misure.
Cinque secoli di storia straordinaria che costituirono un modello perenne di civiltà che s’irradiò pian piano nel resto della Penisola e in Europa. E fu proprio quella parte della Magna Grecia – oggi Calabria – a regalare il nome storico di “Italia” e porsi, insieme a tutte le altre città come luogo d’incontro tra Oriente ed Occidente.
M.G.N.: Avete un messaggio a rivolgere ai nostri lettori da Grecia?
A.C.: Lottare! Lottare sempre per la propria identità, la propria storia, I propri diritti. Il tempo è un unico “filo”conduttore , non ci sarebbe il “presente” senza il “passato” ed il futuro nasce dal nostro presente!
Come disse il nostro ultimo Re Francesco II “ La propria dignità, (ed io aggiungo la propria Identità storica), non è in vendita”.
*Si ringrazia sig.ra Cuccillato per quella intervista