Turismo Archeologico – Un frammento della testa di un leone in terracotta che ornava un gocciolatoio recuperato qualche mese fa durante alcuni saggi esplorativi a Capocolonna.
Questo è quanto rinvenuto, nei giorni scorsi, durante una campagna scavi appena iniziata e ancora in corso sul promontorio lacinio. La campagna è iniziata con una missione della scuola Meridionale di Napoli (Università Federico II).
Prima è stata individuata un’area interesse e ora si è entrati in una fase di approfondimento che potrebbe durare fino alla fine di luglio e poi, in base ai risultati si deciderà se e come proseguire. La notizia ha ovviamente incuriosito, di certo non stupito, considerando che il Parco Archeologico di Capocolonna sicuramente conserva tanti reperti.
Certo è che questo ritrovamento rafforza la necessità di pensare a un turismo che non si fermi solo al mare, alle visite nei musei o alle passeggiate nel parco ma vada oltre.
L’obiettivo è quello di rivitalizzare l’intera area e soprattutto valorizzare i beni culturali e archeologici. Lo afferma anche il responsabile dei siti crotonesi Gregorio Aversa che evidenzia anche l’importanza degli eventi che si stanno svolgendo: «Mi aspetto un’estate movimentata – spiega – ma in funzione del far vivere un luogo che ha bisogno di essere conosciuto e frequentato. La stagione promossa dal consorzio jobel è finalizzata a far conoscere tutte le forme d’arte: gli aspetti archeologici ma non solo quelli».
La buona notizia è che proprio grazie agli eventi, Museo e Parco, in occasione degli appuntamenti, rimarranno aperti anche oltre i consueti orari.
«Spero che quello che stiamo mettendo in campo con impegno sia davvero positivo per Crotone – aggiunge Aversa – bisogna fare in modo che Crotone diventi davvero una città turistica ma per farlo bisogna lavorare tanto e su più fronti. C’è tanto da fare ma con la collaborazione di tutti sono certo che si potrà riuscire».
Turismo sì, ma non solo balneare: «Bisognerebbe puntare anche al turismo cosiddetto archeologico, garantire la quantità dei turisti ma anche e soprattutto la qualità. Di solito chi visita i Musei e il Parco archeologico è sicuramente interessato, ma dobbiamo imparare ad essere accoglienti e meglio organizzati».
Aversa si sofferma anche sui dati che abbiamo pubblicato la scorsa settimana: «Solitamente noi abbiamo un picco di visitatori ad agosto e invece potenzialmente potremmo lavorare da aprile e ottobre e l’archeologia e la nostra storia dovrebbe essere un attrattaore, un elemento fondamentale. E tutta l’offerta che noi stiamo promuovendo va proprio verso questa direzione».
Fonte: crotoneok.it