A decretarlo l’H-index di Scopus, indice che misura sia la produttività sia l’influenza di un autore sulla comunità scientifica
Per valutare la qualità e la quantità della ricerca fatta da uno scienziato esistono indici che raccontano quanti lavori ha firmato, e indici che considerano il numero di citazioni ricevute per misurare la qualità di quello che è stato pubblicato. Tra i più significativi c’è l’H-index di Scopus, formulato con l’intento di misurare sia la produttività sia l’influenza di un autore, mediante il calcolo delle pubblicazioni e del numero di citazioni ricevute. Questo modo di indicizzare ha il vantaggio di combinare quantità (numero di articoli) con la qualità (citazioni) in un unico numero che può essere utilizzato per confrontare il lavoro degli scienziati.
L’H-index di Paolo Ascierto ha raggiunto 100, un nuovo ed importante traguardo per il Direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto Nazionale Tumori Fondazione ‘G. “Ma questo – commenta l’oncologo – non è un obiettivo finale, è solo l’obiettivo del gran premio della montagna (ciclicamente parlando). Quel traguardo che serve da sprone per raggiungere la meta finale: superare sempre più noi stessi per il bene dei nostri pazienti”.
Il commento di Paolo Ascierto
“Sono estremamente commosso nel condividere che il mio H-index ha raggiunto 100. Mentre lo leggo sul sito Scopus piango di gioia perché dietro ogni punto di questa metrica, che misura la produttività e l’impatto delle citazioni delle pubblicazioni di un autore, ci sono studi, ricerche ed esperimenti condotti durante tutta la mia carriera, e quindi pazienti e quindi vite umane per le quali combattiamo ogni giorno. Anni di sacrificio. Il più grande: aver spesso dirottato il bene verso la grande passione per la ricerca”.
“Non sono il primo ad aver raggiunto questo traguardo – continua Ascierto -. Molti altri ricercatori più bravi di me lo hanno raggiunto per primi. E certamente non sarò l’ultimo. Questo traguardo voglio dedicarlo a tutti i miei collaboratori…tutti! Quelli che mi seguono da anni, quelli che sono passati durante i miei studi, quelli che meritate promozioni, quelli che sono andati a lavorare in altre istituzioni italiane o straniere.Ovviamente non posso non fare una dedica speciale al mio Istituto: l’Istituto Nazionale Tumori IRCCS “Fondazione G. Pascale”. Ho vissuto la mia vita di ricercatore in questo Istituto per 32 anni. Ed è lì che è stato costruito ogni singolo punto del mio H-index 100. Sono felice! Ad maiora ragazzi e complimenti a tutti noi!Vi voglio bene!”.
Cosa misura l’indice H-index
L’H-index misura l’impatto scientifico delle pubblicazioni di un ricercatore attraverso le citazioni che queste ricevono da altri ricercatori, questo significa che i suoi risultati non sono caduti nel vuoto ma sono stati considerati e spesso anche utilizzati dagli altri ricercatori, in quel fertile scambio che di fatto fa avanzare le conoscenze. Per calcolare questo indice si tiene conto delle citazioni ricevute da ogni pubblicazione in un dato arco di tempo. Ad esempio, avere un H-index uguale a 100 vuol dire avere 100 pubblicazioni che sono state citate dagli altri ricercatori almeno 100 volte. Il calcolo dà un numeretto che misura il contributo scientifico specifico del ricercatore.
Fonte: https://bit.ly/3RkLwfj